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Smart mobility e green city: trend e reali applicazioni

La smart mobility e green city è un tema sempre più attuale con la fine del lockdown e la trasformazione del lavoro a distanza in lavoro ibrido. Il ritorno, se pur graduale, nei luoghi di lavoro e nelle scuole genera ingorghi, tempo sprecato nei trasferimenti, mezzi pubblici sovraffollati, aumento dell’inquinamento. La differenza rispetto alla situazione pre-Covid è che sempre più persone sono consapevoli della necessità di cambiare un modello di mobilità non più sostenibile a livello ambientale e di benessere personale.

Smart mobility e green city, la città a misura dei cittadini

L’emergenza COVID ha prodotto una forte accelerazione dei cambiamenti già in atto all’interno dell’ecosistema della mobilità, incrementando la domanda di smart mobility. Uno dei paradigmi che si sta affermando è 15-Minutes City, che permette di affrontare in maniera progressiva le difficoltà nello sviluppo delle smart city, con un modello urbanistico dove tutto quanto di cui il cittadino ha bisogno si può trovare a 15 minuti a piedi o in bici e il quartiere diventa la cellula della vita urbana.

Si tratta tuttavia di un percorso integrato che richiede tempo, mentre la smart mobility già oggi possibile è caratterizzata da soluzioni diverse che puntano ad offrire ai cittadini un’esperienza di mobilità flessibile, integrata, conveniente, a basso impatto ambientale.

Una delle parole chiave delle soluzioni oggi disponibili di smart mobility è sharing, riferito a bici, monopattini, scooter, per la micromobilità, mentre l’auto è condivisa per percorsi più impegnativi. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, i 158 i servizi di sharing attivi nelle città italiane, dopo una crescita del 200% nei cinque anni precedenti, nel 2020 hanno subito una contrazione delle percorrenze del 30,6%. Le rilevazioni in 6 città campione dicono che lo sharing, nelle prime due settimane di giugno 2021, era già risalito ai valori medi pre-pandemia. Il parco sharing diventa inoltre sempre più leggero, con 90% del totale dei veicoli costituito da biciclette, scooter e monopattini.

Un’altra parola chiave per la smart mobility, soprattutto a livello cittadino, è e-mobility, mobilità elettrica. Secondo i dati dello Smart Mobility Report 2021 del Politecnico di Milano, il trend di immatricolazioni di veicoli elettrici si continua ad affermare: in Italia, nei primi nove mesi del 2021, è stata superata la soglia di 100.000 auto elettriche immatricolate, con una crescita del +333% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Alla smart mobility concorrono anche altre iniziative come, ad esempio, lo smart parking che individua gli spazi occupati e disponibili attraverso mappature in tempo reale. Sono abilitanti per queste soluzioni applicazioni digitali e dispositivi IoT sui veicoli e sulle infrastrutture, reti di connessione cablata e wireless che monitorano il traffico, data analytics per prevedere e prevenire situazioni di potenziale pericolo.

Smart mobilityfra città e all’interno della città

La smart mobility non può essere confinata solo all’interno delle città come alcune esperienze evidenziano.

Il progetto europeo Door to Door prevede, ad esempio, la collaborazione fra ferrovie, operatori che offrono diverse modalità di trasporto locale, amministrazione locali, autorità dei trasporti, cittadini. L’obiettivo è fornire a ciascuno un collegamento fino all’ultimo miglio, multimodale e personalizzato, per il quale le tecnologie digitali sono fondamentali. In Italia sono in corso due sperimentazioni: una fra Ferrovie e Comune di Bologna e l’altra fra Freccia rossa e l’operatore di carsharing Enjoy, una tendenza può aiutare investimenti in nuove tecnologie e nuovi processi in una logica win-win.

Sulla collaborazione tra enti pubblici e privati, un gruppo che include Autostrada A35 Brebemi-Aleatica, ABB, Electreon, Politecnico di Milano, Iveco e Università di Parma, si fonda anche il progetto Arena del futuro che prevede la creazione di un anello di asfalto di 1.050 metri alimentato con una potenza elettrica di 1MW, situato in un’area privata dell’autostrada A35, per sperimentare l’applicazione della tecnologia Dynamic Wireless Power Transfer. La connettività avanzata sarà realizzata con tecnologie 5G e IoT per garantire la massima sicurezza stradale e ottimizzare la produttività dei veicoli commerciali. Partecipano al progetto importanti realtà industriali, prestigiose Università e Istituzioni.

Collaborazione e condivisione, parole chiave della mobilità

La smart mobility è, in conclusione, un tassello fondamentale per la realizzazione della smart city che non può che essere green. I grandi cambiamenti in atto e futuri sono abilitati dal digitale e dalle tecnologie connesse. La smart mobility genera una grande quantità di dati che da un lato vanno organizzati e gestiti per permettere l’ottimizzazione della mobilità stessa e dall’altro servono per ridurre l’inquinamento, creare città più green e vivibili, oltre ad abilitare nuovi business. Ma, come abbiamo visto sopra, le tecnologie non bastano: per rendere possibile un nuovo modello di mobilità sostenibile rimarrà fondamentale la capacità di collaborare tra amministrazioni, operatori privati e cittadini e la condivisione continua e capillare di informazioni ad alto valore aggiunto.

(Fonte: Gruppo Enercom)

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