Tecnologia avanzata e wearable device per il monitoraggio del movimento umano: il progetto GESTUS come evoluzione di REMOT.
Il primo di ottobre si è avviato ufficialmente il progetto GESTUS che impiega tecnologia avanzata, quali l’uso di wearable device con sistemi di posizionamento satellitare GNSS (Global Navigation Satellite System) e tecnologia INS (Inertial Navigation System), per il monitoraggio del movimento umano.
Al via il progetto GESTUS con collaborazioni internazionali
GESTUS è un progetto della durata di 30 mesi, cofinanziato nell’ambito di una call H2020 con Gter come prime. Fanno parte del team anche Stonex, Comftech, Geonumerics, Ubitech, Università di Genova, RIMS, FISM e CNIT.
Il progetto rappresenta un’evoluzione del precedente progetto REMOT, recentemente concluso con successo, e mira a sfruttare i risultati ottenuti per migliorare il sistema e fare un passo avanti.
Wearable device per il monitoraggio del movimento
Il progetto REMOT si è focalizzato sullo sviluppo di un sistema di cattura del movimento in ambienti reali, basato sulla localizzazione tramite GNSS e INS, con wearable device integrati fissati su diverse parti del corpo. Una delle maggiori sfide di questo sistema è garantire precisione e accuratezza. I dispositivi montati sul corpo umano si muovono rapidamente, subiscono impatti e possono facilmente essere coperti, perdendo la visibilità satellitare e riducendo così la qualità del posizionamento. Infatti, se un ricevitore statico montato orizzontalmente può raggiungere una precisione di circa un centimetro, i ricevitori montati su un corpo in movimento difficilmente raggiungono una precisione migliore di 5–10 centimetri.
La sfida di dimensioni e peso dei sensori
Un’altra sfida riguarda il peso e la dimensione dei wearable device. I marcatori ottici, normalmente utilizzati per la cattura del movimento, sono estremamente piccoli, leggeri e facilmente applicabili. Le IMU (sensori inerziali) utilizzate in laboratorio sono più grandi ma di dimensioni ridotte. Per un’analisi accurata del movimento, è necessario fissarle su ogni segmento di un arto, come il bacino, la coscia, la gamba e il piede. Tuttavia, un dispositivo con ricevitore e antenna GNSS non può essere troppo piccolo e leggero e comporta costi maggiori, quindi è essenziale minimizzarne il numero, applicandoli solo sulle parti più strategiche del corpo.
Gli sviluppi di GESTUS
Per il nuovo progetto, puntiamo a migliorare il nostro modello computazionale integrandolo con un modello cinematico del corpo umano. Un’ipotesi su come siano collegati i segmenti scheletrici e sui vincoli di movimento delle articolazioni può migliorare significativamente le prestazioni. Ad esempio, non sarà possibile che i due piedi si trovino a 3 metri di distanza l’uno dall’altro o che un ginocchio si pieghi all’indietro. Un’interazione continua tra il modello del corpo umano e i dati provenienti dai sensori fornirà una stima del movimento più realistica e affidabile.
(Fonte: Gter)