Beni culturali: le tecnologie ENEA presentate durante l’evento organizzato lo scorso 4 novembre presso l’università Sapienza di Roma per fare il punto sulle attività del Centro di Eccellenza del Distretto Tecnologico della Regione Lazio.
Nanotecnologie, sensori e dispositivi hi-tech, ma anche biotecnologie, microrganismi e prodotti bio-based, oltre a tavole vibranti che simulano terremoti e ad altre soluzioni a supporto delle attività di restauro, tutela e conservazione di beni culturali, archivistici e librari. Sono le tecnologie e infrastrutture di eccellenza presentate dall’ENEA in occasione del secondo Convegno annuale del Centro di eccellenza del DTC Lazio, il Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali della Regione Lazio.
“L’ENEA partecipa a dieci di progetti finanziati dalla Regione nell’ambito delle proposte presentate tramite l’Associazione DTC Lazio per un totale di oltre 1,6 milioni di euro suddivisi fra tutti i partner coinvolti che comprendono anche almeno un’impresa per progetto”, spiega Roberta Fantoni, responsabile della Divisione ENEA di Tecnologie fisiche per la sicurezza e la salute, che fa parte del Comitato di Gestione e Coordinamento DTC Lazio ed ha moderato la sessione del convegno “Biotecnologie applicate ai beni culturali”.
II progetti riguardano diagnostiche laser e ottiche, prevenzione sismica, biorestauro e digitalizzazione. La maggior parte delle attività di diagnostica sviluppate da ENEA nel campo dei beni culturali sono state ideate nell’ambito del Dipartimento Fusione e sicurezza nucleare, mentre i Dipartimenti Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali e Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili sono attivi negli altri campi.
Ai lavori ha partecipato anche Ivan Roselli, ricercatore ENEA del Laboratorio “Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico”, che ha presentato le attività delle tavole vibranti, un’infrastruttura unica, in grado di riprodurre terremoti sia realmente accaduti che “artificiali”, utilizzata ad esempio per prove e test sui Bronzi di Riace, il David di Michelangelo e l’obelisco lateranense.
L’utilizzo di microrganismi e prodotti bio-based per il biorestauro sono stati al centro dell’intervento di Flavia Tasso del Laboratorio ENEA di “Osservazioni per l’ambiente e il clima”, mentre Sabina Botti del Laboratorio “Micro e nanostrutture per la fotonica” e Monia Vadrucci del “Laboratorio sviluppo di acceleratori di particelle e applicazioni medicali” hanno illustrato due casi di applicazione di tecnologie sviluppate all’ENEA ai beni archivistici e librari.
Infine, la sessione “Nanotecnologie, materiali, sensori e dispositivi” è stata moderata da Stella Styliani Fanou, ricercatrice ENEA del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e membro del Comitato Tecnico Scientifico del DTC Lazio.
L’evento svolto nell’Aula Magna del Rettorato della Sapienza vuole essere un momento di confronto e approfondimento sui temi della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione, come opportunità di crescita e sviluppo per il territorio.
(Fonte: ENEA)
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