I satelliti per l’osservazione della terra mostrano che il fumo degli incendi scoppiati negli Stati Uniti ha raggiunto l’Europa nella giornata di mercoledì 16 settembre.
Osservazione della terra dai satelliti americani: gli incendi
Il caldo intenso e la siccità, che sono state tra le cause scatenanti degli incendi scoppiati nella zona Ovest degli Stati Uniti, hanno avuto un notevole incremento ultimamente a causa dei forti venti nel corso delle scorse settimane. Molti satelliti hanno continuato a mantenere un occhio vigile sugli sviluppi di questi incendi. Secondo una dichiarazione della NASA ci sono stati almeno 25 incendi maggiori dall’inizio di settembre. Questo dato è stato fornito grazie agli strumenti di monitoraggio presenti a bordo della International Space Station (ISS) che ha osservato gli sviluppi degli incendi dall’alto.
La tecnologia di osservazione della terra e monitoraggio impiegata dalla ISS è chiamata ECOSTRESS (acronimo di ECOsystem Spaceborn Thermal Radiometer Experiment on Space Station) ed è impiagata per monitorare siccità ed ondate di calore sulla superficie terrestre e della vegetazione.
Link alle immagini del fumo degli incendi
Nelle due immagini scattate dal satellite sono mostrate le zone dove si stavano sviluppando i numerosi incendi all’inizio del mese di settembre. Le zone segnate in rosso rappresentano le aree dove le temperature hanno superato i 188 gradi Celsius (370 gradi Fahrenheit).
Link NASA con foto termiche da satellite: https://www.nasa.gov/image-feature/jpl/nasas-ecostress-takes-surface-temperature-around-california-fires
Anche altri satelliti di osservazione della terra hanno individuato numerosi incendi durante il periodo di osservazione. La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) con il satellite GOES-17 ha osservato la crescita degli incendi nella zona della Contea di Fresno.
Per il monitoraggio degli incendi la IIS con ECOSTRESS e GOES-17 sono stati affiancati da un altro satellite della NASA, il Suomi National Polar-orbiting (NPP) satellite nato da una collaborazione tra la NASA e la NOAA.
Suomi ha raccolto i dati sulle particelle vaporizzate dagli incendi, trasportate nell’atmosfera terrestre come risultato dei ‘pennacchi di fuoco’.
Secondo un comunicato stampa della NASA, queste particelle non solo sono dannose in quanto possono essere respirate e causare danni all’organismo, ma sono anche un potenziale rischio dal momento che sono sospese nell’atmosfera e possono essere trasportate per lunghe distanze.
Immagini delle particelle e nubi scattate dal Suomi.
Osservazione della terra da Copernicus
I dati raccolti dall’European Union’s Copernicus Atmosphere Monitoring Service hanno evidenziato che le emissioni di fumo causate dagli incendi hanno già percorso 8.000 chilometri attraverso l’atmosfera fino a raggiungere la zona Nord dell’Europa.
L’European Center for Medium-Range Weather Forecast (ECMWF), centro che gestisce alcuni dei sistemi di monitoraggio di Copernicus, ha affermato che gli incendi negli stati della California, Oregon e Washington, hanno emesso circa 33.4 milioni di tonnellate di carbonio.
Secondo quanto affermato da Mark Parrington, uno scienziato ed esperto di incendi presso il Copernicus Atmosphere Service, l’intensità e la forza di questi incendi ha raggiunto un livello molto più alto di qualsiasi altro dato esaminato dal 2003. Parrington ha aggiunto anche che la densità dei fumi causati dalle fiamme, conosciuti come AOD (aereosol optical depht), è stata spaventosa, secondo i dati ricevuti dalle misurazioni dei satelliti.