Tecnologie geospaziali a tutela dell’ambiente: spazio alle best practice degli utenti che si concentrano sul tema dei rischi legati all’ambiente e all’ecosistema alla Conferenza Esri Italia 2025.
Le tecnologie geospaziali giocano un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente e della biodiversità, offrendo strumenti avanzati per monitorare, analizzare e gestire le risorse naturali e gli ecosistemi. Durante la sessione, le presentazioni degli utenti offriranno spunti di riflessione sull’utilizzo delle tecnologie, grazie alle quali è possibile raccogliere ed elaborare dati spaziali per comprendere meglio i cambiamenti ambientali, identificare minacce alla biodiversità e pianificare azioni di conservazione mirate.
Tra gli argomenti affrontati: tutela del verde storico, turismo sostenibile, riscaldamento globale, conservazione della biodiversità, co-existence.
Moderatore: Alfonso Quaglione, Esri Italia.
Tecnologie geospaziali a tutela dell’ambiente: le sessioni del panel
GIS per la tutela del verde storico: un modello per la manutenzione del Parco della Reggia di Caserta
Mirella Izzo CIRCE Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia
La gestione del verde storico nei contesti monumentali rappresenta una sfida complessa che richiede strumenti digitali avanzati per garantire una manutenzione efficace e sostenibile. Il Parco della Reggia di Caserta, uno dei più vasti esempi di paesaggio storico in Europa, necessita di un modello innovativo per il monitoraggio e la gestione delle sue componenti arboree e architettoniche.
Questa ricerca propone un Sistema Informativo del Verde (SIV) basato su GIS & Asset Management, che integra dati storici, rilievi attuali e modelli climatici per supportare le attività di conservazione. L’approccio metodologico si articola in tre fasi:
1. Digitalizzazione storica e cartografica. Raccolta e analisi di mappe antiche, cataloghi botanici e documenti d’archivio per ricostruire le trasformazioni del parco nel tempo.
2. GIS per la gestione della manutenzione. Creazione di un database georeferenziato che monitora la salute delle specie vegetali, traccia gli interventi manutentivi e ottimizza le operazioni sul campo.
3. Analisi predittiva e resilienza climatica. Integrazione di modelli climatici per valutare l’impatto del cambiamento climatico e sviluppare strategie di mitigazione. Questo modello di Asset Management digitale migliora la pianificazione delle risorse, riduce i costi di manutenzione e assicura la tutela di un patrimonio unico.
CO2: costituente vitale per il mondo vegetale e l’equilibrio dinamico o inquinante dannoso?
Gaetano La Bella IEMEST
Oggi l’anidride carbonica è definita come il principale killer responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento globale. Sarà reale? La nostra ricerca ha preso in esame il ruolo del carbonio nel processo della fotosintesi clorofilliana, la sua correlazione con la dinamica vitale del suolo e le attività antropiche produttrici di anidride carbonica nell’ambiente.
In accordo con Rubbia (2008) e Zichichi (2010), abbiamo preso in considerazione la presenza di anidride carbonica nelle Ere geologiche, con attenzione alla Mesozoica, e le sue elevate concentrazioni (~2000 ppm) che hanno favorito lo sviluppo di foreste lussureggianti, di speciazione animale e la comparsa delle Angiosperme.
Lo studio da noi finora condotto ha adottato l’approccio sistemico, integrato e multidisciplinare di tecniche geospaziali riguardanti osservazioni e dati riferiti al caso studio sviluppato su un’area limitrofa all’aeroporto di Palermo (Salvo G. – La Bella G., 2007) ed è stato successivamente integrato con l’osservazione evolutiva di dati satellitari tipo MSI Sentinel-2, non ancora disponibili nel 2007.
L’elaborazione di una gamma di indici di vegetazione e di suolo ha permesso di stimare affidabilmente il sequestro dell’anidride carbonica dall’atmosfera attraverso la correlazione diretta alla densità e alla salute della vegetazione, quest’ultima capace di mitigare i livelli di carbonio atmosferico.
It is not that easy to get into a round-up: an experiment with reindeer herders in retracing their ecological relationships with more-than-humans
Laura Boffi, Ricercatrice
The paper discusses a research project initiated in Lapland in summer 2024, involving reindeer herders from the Muonion herders cooperative. The research aims to explore the “ecological relationships” between herders, the environment, and more-than-humans. It includes fieldwork followed by a design intervention phase. A key part of the fieldwork involved developing a smartphone app called “Ecological Relationships,” built on ArcGIS Survey123 and Experience Builder. This app allowed herders to document their observations of nature by taking photos, recording sounds, writing descriptions, and mapping locations. During the summer, herders used the app, and in September, the researcher returned to discuss their findings, which mainly focused on land use, pasture degradation, and climate change. Herders struggled to reflect on their ecological relationships, noting that once involved in these relationships, it’s hard to view them objectively. This insight led to a design concept called “The Embassy of Reindeers” where reindeers would be augmented with technology to capture pasture images, and herders will comment them to help raise awareness of local herding and environmental issues.
Tecnologie geospaziali a tutela dell’ambiente: GeoAI
Sopra le Alpi e sotto i mari: applicazioni di GeoAI per lo studio dei cambiamenti climatici
Francesca Matrone Politecnico di Torino
Il contributo descrive i risultati preliminari dei progetti di ricerca: “ACLIMO” e “POSEIDON”. “ACLIMO” ha l’obiettivo di analizzare l’andamento e gli impatti dei cambiamenti climatici sulle regioni montane del Parco delle Alpi Marittime (Piemonte), con particolare attenzione a nevai e copertura vegetativa. Sono stati svolti dei test di classificazione multitemporale su due ortofoto (ICE 2010 e AGEA 2018), con risoluzione 50 e 30 cm. In ArcGIS Pro sono stati utilizzati i modelli U-Net e MMSegmentation con le classi del CLC 2018+Backbone. Per migliorare il processo, oltre alle bande del visibile e dell’IR vicino, sono stati considerati il modello digitale di elevazione e l’NDVI, con un incremento dell’accuratezza complessiva pari al 14% (da 66% con solo RGB a 82%).
“POSEIDON” analizza invece, in Sardegna, gli ecosistemi marini minacciati dai cambiamenti climatici. Si stanno testando algoritmi per la mappatura automatica delle praterie di Posidonia Oceanica (PO): questo supporterà il monitoraggio multitemporale da parte delle PA. I test svolti su immagini satellitari Sentinel L2A, hanno sfruttato U-Net, DeepLabV3, SVM e Random Tree per definire 6 classi: PO degradata, su roccia, su matte/sabbia, assenza di PO, sedimenti, mare profondo.
Sono state testate varie combinazioni di bande con l’info batimetrica e la water column correction. I risultati dimostrano come al momento sia possibile raggiungere un’accuratezza di circa l’80% con limitate criticità in alcune classi.
ArcGIS Survey123 per lo sviluppo dell’ecoturismo: strumenti e metodi dal Parco nazionale del Circeo
Davide Pavia, Chiara Gasbarrone Sapienza Università di Roma
Le cronache locali e nazionali narrano sempre più spesso degli effetti negativi dell’overturismo, sondando il malumore che serpeggia in una fascia di popolazione che sembra allargarsi a macchia d’olio, considerando l’elevata risonanza di alcune recenti manifestazioni di protesta: dalla manomissione dei lucchetti collocati nelle vie del centro storico di Roma, alla vernice rossa utilizzata per dipingere “TOO MUCH” sull’altopiano alto-atesino dell’Alpe del Siusi. L’aumento e la distribuzione di questi episodi hanno portato all’accelerazione del percorso normativo volto a regolamentare il business degli affitti brevi, giungendo alla pubblicazione di provvedimenti come il Testo unico della Toscana (L.R. n. 61/2024). Di fronte allo sconforto provocato dalle immagini girate di recente a Roccaraso (AQ), presa d’assalto lo scorso gennaio da migliaia di turisti “mordi e fuggi”, appaiono ugualmente urgenti anche gli sforzi volti allo sviluppo di formati di turismo a basso impatto, come l’ecoturismo. Focalizzando l’attenzione sugli ambienti relativi al Parco nazionale del Circeo (LT), il contributo ha avuto l’obiettivo di verificare l’effettiva conoscenza dell’area protetta da parte dei residenti della zona utilizzando Survey123 di ArcGIS. L’uso dell’applicazione non ha consentito solamente di raggiungere in velocità il campione, quanto piuttosto di raccogliere risposte georeferenziate per la successiva produzione di cartografie volte a rappresentare e analizzare la suddetta conoscenza.
Sistema automatico di controllo di piattaforme Offshore per il monitoraggio ambientale marino costiero
Annalisa Scotto D’Antuono – Agenzia Spaziale Italiana
A partire dagli anni ’50 e fino ad oggi, sono state istallate in Italia e nel mondo, migliaia di piattaforme offshore, che rappresentano potenziali fonti di inquinamento con un impatto ambientale rilevante per l’ecosistema marino in caso di incidenti.
Sulla base di tale considerazione, mettere a sistema differenti tool di monitoraggio basati su dati di Osservazione della Terra con lo sviluppo di un applicativo che operi in modo automatico il controllo delle piattaforme e verifichi le condizioni ambientali marine può rappresentare un importante strumento di supporto alle decisioni
Il progetto di ricerca svolto dall’ASI all’interno del Dottorato NOT della Sapienza, ha portato alla sperimentazione di un primo strumento per il rilevamento automatico di potenziali oggetti in mare, che effettua l’analisi di immagini satellitari di Sentinel-1 con l’applicazione di tecniche di Deep Learning integrate in ArcGIS Pro, al fine di determinare la presenza di piattaforme offshore e, in caso di assenza, permettere l’allertamento.
Tale sistema di controllo è stato realizzato come un’applicazione GIS sviluppata con specifiche routine automatizzate, che, partendo dall’acquisizione e dal processamento dei dati permettono la condivisione dei risultati dell’analisi sia tramite mappe tematiche che web.
La realizzazione di una web GIS application ha consentito di realizzare un servizio downstream dimostrativo e un monitoraggio sinergico con la visualizzazione dinamica dei parametri ambientali rilevati.
Tecnologie geospaziali a tutela dell’ambiente: Digital Twin
Digital Twin della Riserva Naturale Statale di Vivara: processi di digitalizzazione per l’analisi di target geoarcheologici
Silvia Ilacqua – Università degli studi di Napoli Federico II
L’Isola di Vivara, con i suoi 32 ettari di biodiversità e il suo patrimonio geoarcheologico rappresenta un unicum all’interno del gruppo delle isole minori del Mediterraneo e del Cultural Heritage dell’area dei Campi Flegrei. Questo sistema è però a rischio, gli stessi report IPCC mostrano infatti come l’impatto dei cambiamenti climatici non sia uguale per tutti e che le isole minori siano tra le realtà più colpite dal riscaldamento globale in atto. In questo contesto l’integrazione tra il mondo digitale e quello fisico attraverso processi di digitalizzazione avanzati combinati all’interno di un sistema GIS, diventa fondamentale per aumentale il livello di conoscenza per perseguire azioni di mitigazione e prevenzione dai fenomeni di erosione più intensi. È in questo scenario che il presente lavoro di ricerca ha l’obiettivo di sviluppare il Digital Twin dell’Isola di Vivara. Raggiungere questi obiettivi significa verificare nuove forme di condivisione della conoscenza che vadano oltre la sola generazione di copie digitali del reale, ma che siano in grado di attuare processi di analisi dei dati 2-3D direttamente connessi al Digital Storytelling e a strategie di informazione innovative ottimizzabili all’interno di ArcGIS StoryMaps. Occorre immaginare nuovi linguaggi per la comunicazione dei processi e degli esiti della ricerca, garantendo ampie zone di interazione tra le discipline e strategie aggiornate di condivisione dei dati.
Data: 15 maggio 2025
Orario: 14:30 – 16:00
Sala: Sala Orange I
Luogo: Ergife Palace Hotel, Via Aurelia 619, Roma
L’iscrizione è gratuita, ma i posti sono limitati.
(Fonte: Esri Italia)