Il Parco Archeologico di Ercolano inaugura una nuova era di fruizione culturale grazie a Ercolano Digitale, l’ambizioso progetto che unisce la valorizzazione del patrimonio archeologico all’uso delle più moderne tecnologie digitali. Protagoniste di questa trasformazione sono la nuova app ufficiale del Parco e la riapertura, dopo oltre 25 anni, di due tra le domus più affascinanti dell’antica città romana.
L’app Ercolano Digitale: una guida interattiva per tutti
Disponibile gratuitamente per dispositivi iOS e Android, la nuova app Ercolano Digitale rappresenta un autentico compagno di viaggio personalizzato. Accessibile in 9 lingue, consente la scelta di percorsi tematici basati su età e durata della visita, rendendo l’esperienza inclusiva e a misura di ogni visitatore.
Grazie alla geolocalizzazione tramite una rete di beacon Bluetooth e alle connessioni WiFi e LiFi del sito, i contenuti multimediali (testi, immagini, ricostruzioni 3D, audio guide) si attivano automaticamente in prossimità dei punti di interesse, offrendo un’immersione totale nella vita quotidiana dell’antica Ercolano.
“Attraverso questa applicazione, ogni smartphone diventa un compagno di viaggio digitale, trasformando la visita in un’esperienza immersiva, coinvolgente e personalizzata – dichiara il Direttore Sirano – La App diventa la finestra attraverso la quale affacciarsi e collegarsi all’immenso archivio digitale di Ercolano fatto di contenuti pensati per rispondere alle esigenze di un pubblico eterogeneo. Inoltre i testi disponibili in nove lingue e anche in formato audio rendono l’esperienza inclusiva e accessibile a tutti. Ogni aspetto è stato studiato per garantire una fruizione semplice e immediata, consentendo a ogni visitatore di vivere il sito in modo personalizzato”.
Domus restaurate: bellezza ritrovata e nuove narrazioni
Parallelamente al lancio dell’app, il Parco ha riaperto al pubblico la Casa del Colonnato Tuscanico e la Casa del Sacello di Legno, due dimore simboliche della storia ercolanese, che raccontano le origini mitologiche della città attraverso affreschi e reperti unici. I restauri, parte del Progetto Domus, segnano una pietra miliare nella strategia di conservazione e valorizzazione del sito.
“A un quarto di secolo dalla loro chiusura, le dimore della Casa del Colonnato Tuscanico e della Casa del Sacello di legno riaprono i battenti, restaurate con sapiente maestria, segnando il compimento della prima fase del Progetto Domus. L’ultraventennale alleanza con il Packard Humanities Institute si conferma feconda e lungimirante. Un sodalizio che proseguirà con un investimento di circa 45 milioni di euro, consentendo la ripresa degli scavi archeologici nel sito, lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie alla ricerca e alla fruizione del patrimonio, la costruzione di depositi e laboratori“, dichiara il Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Una rete digitale al servizio della cultura
Ercolano Digitale è molto più di una semplice app: è un ecosistema innovativo che comprende anche un nuovo portale istituzionale, una piattaforma per la catalogazione dei reperti collegata al Catalogo Nazionale dei Beni Culturali e, prossimamente, un portale Open Data per la comunità scientifica. Un modello all’avanguardia per la gestione dei beni culturali, che pone Ercolano tra i casi di eccellenza a livello internazionale.
“La riapertura di due domus e la realizzazione della App Ercolano, frutto della più che ventennale collaborazione con la Fondazione Packard – dichiara il Vice Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli – testimonia quanto lo straordinario patrimonio culturale campano possa attivare importanti canali di diplomazia culturale, capaci di innescare lo sviluppo armonioso del territorio portando crescita, conoscenza e occupazione di qualità. La valorizzazione di Ercolano continua così ad aprire a importanti prospettive nel dialogo transatlantico tra Italia e USA, contribuendo al contempo alla tutela di un sito archeologico di grande importanza”.
Una visita a Ercolano non è mai stata così coinvolgente
Con la riapertura delle domus e l’introduzione di Ercolano Digitale, il Parco Archeologico di Ercolano si afferma come modello virtuoso di accessibilità, innovazione e tutela del patrimonio. Una sinergia tra passato e futuro, capace di trasformare ogni visita in un’esperienza culturale immersiva, emozionante e alla portata di tutti.
L’arch. Jane Thompson, manager incaricato della gestione del partenariato-pubblico su incarico delle fondazioni Packard, dichiara: “Oggi festeggiamo gli ultimi esiti di un lungo cammino a Ercolano nella prospettiva e corresponsabilità della strada da percorrere nel prossimo, immediato futuro. Forte di 24 anni, a partire dal 2001, le azioni congiunte per la conservazione e valorizzazione della città antica insieme a progetti mirati a ripensare il suo rapporto con la città moderna attraverso la riqualificazione del quartiere confinante di via Mare, oggi il partenariato pubblico-privato sta entrando in una nuova fase, ancora più importante.
La realizzazione di un nuovo complesso di edifici, arretrati verso sud rispetto al sito archeologico, consentirà l’eliminazione delle infrastrutture moderne esistenti a bordo scavo e l’arretramento degli attuali limiti di scavo verso est e sud. Questa “rivoluzione” crea le condizioni per due svolte epocali: la ripresa degli scavi archeologici verso est ad una scala paragonabile solamente a quella dell’epoca di Amedeo Maiuri; la creazione di un paesaggio verde per chi esplora la città antica, luogo accogliente sia la per la comunità locale quanto per i visitatori del sito archeologico. L’azione combinata di questi progetti farà del Parco Archeologico di Ercolano e del suo territorio, nel medio e lungo periodo, un importantissimo punto di riferimento internazionale per gli studi umanistici.”
(Fonte: Parco Archeologico di Ercolano)