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Un laboratorio di realtà immersiva per aiutare i bambini autistici

La Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” insieme all’associazione “Amici di Nico” realizza un laboratorio di realtà immersiva per aiutare i bambini autistici.

L’impegno della Fondazione per il territorio

La Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” prosegue nella sua opera di solidarietà e di affiancamento delle realtà associate che operano meritoriamente sul territorio per risolvere i problemi medici, assistenziali e di avanzamento sociale. In questa direzione si inserisce il rapporto con l’associazione salentina “Amici di Nico”, che da decenni è impegnata nell’aiuto alle famiglie che si confrontano quotidianamente con i gravi problemi che derivano dal dover accudire figli autistici, bisognosi di attività di riabilitazione per una vita di relazione.

Per questo la Fondazione ha donato all’associazione “Amici di Nico” la somma necessaria per finanziare il Progetto di Ricerca ER&A per la realizzazione di laboratori riabilitativi, nuovi spazi terapeutici secondo le indicazioni della progettista, la dr.sa Agnese Pisanello, Psicologa e Analista del comportamento.

Il laboratorio di realtà immersiva per aiutare i bambini autistici

Il progetto, che ha visto la collaborazione scientifica dell’Augmented and Virtual Reality Laboratory (AVR Lab), del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento, ha portato alla realizzazione di una sala immersiva, munita di due proiettori ad alta risoluzione ottica e di uno schermo semicircolare a 180° per la proiezione in blending di immagini relative a diversi scenari per il trattamento di soggetti affetti da Disturbo dello Spettro Autistico.

Realtà immersiva per la riabilitazione

L’AVR Lab ha contribuito alla progettazione e realizzazione di una soluzione innovativa nell’ambito del progetto di ricerca ER&A. I contenuti realizzati comprendono scenari naturalistici e rilassanti, ideati per sessioni di mindfulness rivolte a diverse fasce d’età, e uno scenario dedicato allo sviluppo delle abilità sociali nei bambini. Quest’ultimo simula una festa di compleanno, dove i piccoli pazienti possono affrontare situazioni quotidiane in modo graduale e sicuro, migliorando la gestione degli stimoli sensoriali e le interazioni sociali. Grazie all’utilizzo di un tablet la terapista gestisce le proiezioni e gli ambienti virtuali, considerando le reazioni del piccolo paziente e modulando la sessione terapeutica.

Un approccio terapeutico centrato sulla persona

La soluzione proposta rappresenta un significativo miglioramento nel trattamento del disturbo dello spettro autistico. Grazie all’uso della tecnologia immersiva, è possibile immergere l’utente in situazioni che possono innescare comportamenti-problema,” ha spiegato il Prof. Lucio Tommaso De Paolis, responsabile scientifico del progetto. “I contenuti, infatti, sono stati progettati per garantire il trattamento in un ambiente completamente privo di rischi che rispecchia situazioni di vita quotidiana del mondo esterno che il paziente dovrà affrontare. Pertanto, il progetto rappresenta un ulteriore esempio di come le tecnologie possono rispondere alle esigenze specifiche dei pazienti, permettendo di ottenere un approccio terapeutico centrato sulla persona.”

Questo approccio multidisciplinare conferma l’impegno del laboratorio nel coniugare innovazione tecnologica e attenzione per la salute e il benessere della persona.

Terapia come gioco in totale sicurezza

In questo modo – secondo quanto specificato dal progetto – “Le sedute di terapia diventano quindi un gioco accattivante grazie alla realtà immersiva, attraverso scenari notoriamente “critici” o diversamente non riproducibili in condizioni di sicurezza per il bambino: una festa di compleanno, attraversamento della strada, ma anche attività di rilassamento sensoriale.” Il Laboratorio di Realtà immersiva consente di realizzare contemporaneamente la riabilitazione in ambito comportamentale, sensoriale, cognitiva e motoria.

Collaborazione accademica per la condivisione dei dati

I dati raccolti nell’attività del Progetto in questione saranno inoltre condivisi – come afferma la Presidente dell’Associazione Maria Antonietta Bove – con i ricercatori delle Università di Lecce e Bari, con le quali il Centro Servizi per l’Autismo ha in corso una convenzione di collaborazione scientifica.

Un orgoglio per il Salento

Un importante progetto medico-scientifico – ha commentato il Presidente della Fondazione, Vito Primiceri – in linea con gli scopi del nostro sodalizio, attraverso il quale cerchiamo di contribuire alla crescita dei servizi utili a disegnare un futuro migliore nelle comunità in cui operiamo. L’opera dell’Associazione “Amici di Nico” per il recupero di minori con disturbi dello spettro autistico è meritoriamente riconosciuta in campo nazionale e collegata con i centri in cui si lavora per far superare queste difficoltà. Aver contribuito a creare nel Salento questa struttura, presente in poche altre realtà, nazionali ed internazionali, ci rende particolarmente orgogliosi per la scelta fatta, e conforta la Fondazione nel suo compito di affiancamento e promozione delle attività che aiutano a crescere i territori in cui operiamo.

(Fonte: AVR Lab)

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