Industrie culturali e creative in Europa: nasce “EIT Culture & Creativity”, con l’ambizioso obiettivo di lanciare un nuovo Rinascimento europeo.
La partnership Innovation by Creative Economy (ICE), coordinata dal Fraunhofer e presieduta dal CEO ad interim Bernd Fesel, è risultata vincitrice tra le cinque proposte di consorzi nel processo di selezione conclusosi lo scorso 22 giugno a Budapest, in Ungheria, dallo European Institute of Innovation and Technology (EIT).
EIT è un organismo dell’UE creato dall’Unione europea nel 2008 per rafforzare la capacità di innovazione dell’Europa. L’EIT è parte integrante di Horizon Europe, il programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione.
La proposta vincente è stata concepita per sbloccare il valore potenziale dei settori e delle industrie culturali e creative e diventare un fattore di cambiamento per la trasformazione verde, digitale e sociale dell’Europa. L’EIT Culture & Creativity riceverà così un sostegno di oltre 150 milioni di euro dall’EIT in due periodi di sette anni, prima di diventare finanziariamente autosufficiente. Del consorzio, a guida tedesca, fanno per l’Italia: Consiglio nazionale delle ricerche, Università di Bologna attraverso “Una Europa”, ART-ER, Fondazione Cariplo e Fondazione Fitzcarraldo.
In particolare, l’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Cnr sarà il capofila di uno dei programmi della nuova EIT Innovation Community che integrerà ricerca, cultura e creatività per l’ambizioso obiettivo di lanciare un nuovo “Rinascimento europeo“.
All’insegna del motto “Created in Europe“, il partenariato ICE, selezionato dallo EIT, riunisce un consorzio di 50 partner da 20 paesi europei costituito da università, istituti di ricerca, aziende, investitori e associazioni di eccellenza. Le industrie culturali e creative rappresentano il 5,5% del PIL totale dell’UE e il 6,2% della forza lavoro europea, l’80% dei 2,9 milioni di aziende CCSI sono piccole e micro imprese.
Un Regional Innovation Hub verrà lanciato secondo i modi e i tempi previsti dal modello della EIT Innovation Community nel Sud Italia.
Il Cnr-Ispc farà da hub per gli altri Istituti dell’Ente che contribuiranno all’iniziativa con diverse specializzazioni e competenze: l’Istituto di ricerca sull’innovazione e i servizi per lo sviluppo (Iriss), l’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn), l’Istituto di scienze e tecnologie cognitive (Istc), l’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione “Alessandro Faedo” (Isti) e l’Istituto per le tecnologie didattiche (Itd). Questa iniziale partecipazione del Cnr per le industrie culturali potrà allargarsi ad altre realtà della propria vasta rete scientifica, in base alle esigenze che emergeranno e alle competenze che potranno rendersi utili e necessarie. Associato al Cnr è anche la Fondazione TICHE (Technological Innovation in Cultural HEritage), l’organismo di coordinamento e gestione del Cluster Tecnologico Nazionale nel settore delle tecnologie per il patrimonio culturale.
“Un contributo all’insegna dell’innovazione aperta e della piena disponibilità dei risultati della ricerca, destinato a creare nuova imprenditorialità, a formare e sviluppare competenze qualificate, a sensibilizzare le istituzioni e le comunità al sempre crescente bisogno sociale di cultura e innovazione. Il Cnr metterà a disposizione le proprie infrastrutture di ricerca nei settori dell’innovazione sociale e culturale, come E-RIHS, l’infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio, e DARIAH ERIC, l’infrastruttura di ricerca digitale per le arti e le scienze umane, considerate punti di riferimento a livello internazionale per la gestione integrata di conoscenze, metodologie di ricerca e applicazione delle tecnologie più innovative”, dichiara la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza.
“La prospettiva ideale di sviluppo di iniziative come EIT Culture & Creativity risiede nella logica di collaborazione istituzionale multilivello tra la dimensione regionale, nazionale ed europea. Una logica che fa parte della mission e del modus operandi del CNR nella realizzazione dei propri programmi di ricerca, che possono offrire modelli e prassi operative ormai consolidati e misurabili attraverso risultati concreti e lusinghieri, riconosciuti da tutta la comunità scientifica, dal mondo dell’impresa e dalle istituzioni”, conclude la presidente.
(Fonte: CNR)
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