Non so dire di no alle richieste di supporto, ma la cosa mi mette in difficoltà con la gestione del mio tempo e dei miei impegni. In questo articolo di Umberto Maggesi vediamo come affrontare questo problema e quali sono le possibili strategie di comunicazione da porre in atto.
Strategie di comunicazione: imparare a dire di no
Sia sul piano personale che professionale, la capacità di mettere dei limiti e fare delle scelte su ciò che si è disposti a fare o meno è una risorsa indispensabile per il tuo benessere.
Soprattutto se sei una persona disponibile, che mantiene la parola, che è disposta ad aiutare gli altri anche sacrificando il proprio tempo o gl’impegni personali.
In questo modo sei esposto ai bisogni degli altri che rischiano di farsi via via più pressanti.
Questo è normale… Immagina di avere bisogno di un aiuto. Hai dieci persone nel tuo gruppo dei pari che potrebbero aiutarti. Nove sono poco (o molto poco) affidabili. Una è davvero affidabile e sai che non dirà di no e si prenderà cura del problema.
Le dinamiche del gruppo
Da chi andrai a chiedere aiuto?
Il resto del gruppo dei pari da chi andrà a chiedere aiuto?
Probabilmente tutti dalla persona affidabile, perché tutti sanno che di lei ci si può fidare… difficilmente valuteranno l’impegno complessivo che quella persona si ritrova sulle spalle.
Così nella vita privata e così nel lavoro.
Quindi chi dovrebbe mettere dei limiti?
Ovviamente ognuno di noi, decidendo fino a che punto è disposto ad aiutare e farsi carico dei problemi altrui. Imparando a dire di no.
A volte crediamo che, rifiutando, comprometteremmo la relazione. Oppure ci sentiamo in colpa, percependo che l’altro ha davvero bisogno. Possibile che vogliamo evitare un conflitto. In alcuni casi è il timore di essere esclusi dal gruppo dei pari (oppure risultare poco collaborativi).
Il primo aspetto da consapevolizzare è che, se esaurisci le tue energie poi non aiuterai più nessuno… nemmeno te stesso e il tuo lavoro ne risentirà pesantemente.
Vediamo qualche strategia comunicativa che può aiutarti a dire di no.
Spiega perché non puoi fare una determinata cosa, fallo in maniera tranquilla e chiara. Sii conciso, senza perderti in lunghe spiegazioni che possono dare l’idea che ti stai giustificando. Sii breve e onesto nel chiarire le tue esigenze.
Impara a negoziare. Forse puoi venire incontro all’altra persona, ma non nell’immediato. Forse puoi contribuire per un pezzo, ma non farti carico di tutto l’impegno. Prendere su di te una parte dell’impegno, o programmare un momento più comodo per aiutare, sono ottime strategie per non lasciare l’altro con un no secco.
Oppure usa tecniche di procrastinazione, per poter valutare attentamente in un secondo tempo.
“Dammi un po’ di tempo per rifletterci su”.
“Controllo gli impegni e ti dico”
“Ho un impegno, provo a liberarmi e ti dico”
Usa il tempo per comprendere se è una cosa che sei disposto a fare e trovare il giusto momento, fra i tuoi impegni, per potarla a termine. Oppure scoprire che non hai voglia di rinunciare ad altre cose per occuparti di questo.
Soprattutto se sei un manager diventare il “risolutore” dei problemi dei tuoi collaboratori non è una buona idea. Naturalmente essere disponibile va bene (ma non a disposizione). Se tu fai il lavoro (o un pezzo di lavoro) che dovrebbero fare membri del tuo team, li abitui a questa modalità. Ti ritroverai con la fila davanti alla porta. I no servono anche a stimolare i tuoi a trovare soluzioni e strade alternative nella soluzione dei problemi (accrescerai la loro gratificazione e percezione di autoefficacia).
Ricorda che un no non significa rifiutare l’altra persona! Dividi la relazione dal comportamento. Se io non posso aiutarti in questo momento non significa che non mi interessa la nostra relazione. Se l’altra persona ha un atteggiamento di questo tipo è un suo problema non tuo.
Sapendo mettere i giusti limiti nella tua vita acquisterai anche carisma, è paradossale, ma le persone non seguono chi dice sì a tutto e a tutti.
Articolo di: Umberto Maggesi
Senior trainer soft skill Forma Mentis.
(Fonte: Forma Mentis)
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