Nei corsi di leadership e team building, uno degli aspetti che affrontiamo è la necessità di mantenere e incentivare una comunicazione a due vie.
Cosa significa comunicazione a due vie?
Le proposte, i feedback, i reindirizzamenti e le critiche non devono essere solo top down (dal capo al sottoposto), ma anche dai collaboratori ai manager.
Lasciare spazio a una comunicazione a due vie permette al manager di avere più informazioni, maggiori risorse e punti di vista diversi che arricchiscono la conoscenza della situazione.
Fatto salvo la competenza del collaboratore in quel particolare aspetto o problema, un buon leader, ascolta e prende in seria considerazione i feedback dai suoi. Permette e incentiva le critiche (ovviamente costruttive e contestualizzate), le proposte di soluzione e anche le manifestazioni di disagio rispetto a una dinamica del team.
Come incentivare questo?
Per prima cosa rifletti su quanto i tuoi collaboratori si sentono liberi di fare una critica, di presentare proposte alternative e idee di soluzioni a una crisi.
Ti è mai capitato, dopo un progetto non andato a buon fine, di scoprire che uno dei tuoi aveva in testa un’idea che sarebbe stata utile per disinnescare la crisi?
Oppure di scoprire che, da diverso tempo, il tuo team è a disagio rispetto a un tuo atteggiamento o modo di fare, ma che nessuno ti ha detto nulla?
O anche che il tuo team non ha gli strumenti per portare avanti il lavoro in maniera efficiente e nessuno ha comunicato alcunché?
Queste situazioni sono indicatori di una comunicazione a senso unico, che non ti permette di avere tutte le informazioni che ti servono per gestire il tuo team. Ciò che è nella testa dei tuoi collaboratori costituisce un capitale di informazioni preziose per te.
Ricorda che, ascoltare e prendere in seria considerazione il punto di vista di qualcuno, non significa accettarlo.
L’importanza dei feedback
Detto questo, l’atteggiamento con cui accogli i feedback dei tuoi incentiva o meno la comunicazione che manterranno in futuro.
Ascoltare una proposta, anche se non è l’idea più brillante che hai sentito, e discuterne gli aspetti con la persona che l’ha esplicitata aiuta a costruire una relazione virtuosa. L’altro si sente ascoltato (e rispettato), nel frattempo impara dai tuoi feedback ad analizzare ciò che ha proposto e vederne sia gli aspetti positivi che quelli negativi.
Lo stesso discorso vale per le critiche. Una franca e sana conversazione per analizzare le preoccupazioni di chi hai davanti, aiuta a pacificare lo stato emotivo (se ti presenta una critica significa che qualcosa lo preoccupa). Fai domande aperte per comprendere da dove arriva quella preoccupazione, se è legittima e puoi fare qualcosa a riguardo.
Tendenzialmente incentiva i tuoi a dire la loro, sia in riunione, che in colloquio one to one.
Accogli le proposte e premia l’impegno con i tuoi feedback. Assumi un atteggiamento non giudicante e un ascolto attivo. Prenditi del tempo se hai bisogno di valutare più accuratamente ciò che hai sentito (in questo modo mostrerai che per te è importante comprendere), poi decidi se accettare o meno quello che hai sentito. Nel secondo caso motiva la tua decisione. Non si tratta di giustificarti, ma accrescere il punto di vista del collaboratore con il tuo.
E se si tratta di un feedback su un disagio?
Se il feedback è relativo a un disagio, una situazione emotiva che l’altro sta vivendo, fai domande aperte per comprende da dove scaturisce. Descrivi anche tu i tuoi sentimenti a riguardo. Le emozioni non possono essere lasciate a casa, fanno parte di noi, inoltre, parlare di emozioni, aiuta a uscire un poco dai ruoli mettendo in comunicazione due esseri umani.
Incentivare una cultura di comunicazione a due vie, aperta e libera fa sentire i tuoi più coinvolti nel team e ti aiuta a ottenere preziose informazioni per rendere il tuo team ancora più performante.
Articolo di: Umberto Maggesi
Senior trainer soft skill Forma Mentis.
(Fonte: Forma Mentis)
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