I reperti della Venezia antica in 3D e realtà virtuale grazie alla collaborazione tra Università Ca’ Foscari Venezia e Università di Warwick.
3D e realtà virtuale per i reperti della Venezia antica
L’analisi di alcuni reperti romani è al centro di una nuova collaborazione tra Università Ca’ Foscari Venezia e Università di Warwick, nell’ambito di un progetto di ricerca che potrebbe portare nuove modalità di fruizione culturale nei musei del XXI secolo.
Gli storici dell’ateneo veneziano stanno lavorando con i colleghi di Warwick per scansionare e analizzare reperti della Venezia antica, romana e preromana. Gli oggetti vengono scansionati in 3D e in realtà virtuale (VR).
Anziché essere osservati in teche di vetro, i reperti riprodotti utilizzando la stampa 3D o la tecnologia di realtà aumentata potrebbero essere maneggiati virtualmente dai visitatori, traendone un’esperienza completamente nuova. Nel caso di oggetti fragili o molto antichi, impossibili da far maneggiare al pubblico, questa possibilità sarebbe particolarmente significativa.
La collaborazione tra Ca’ Foscari e Warwick
La collaborazione tra Ca’ Foscari e Warwick si concentra su una trentina di oggetti di ambito religioso provenienti dall’insediamento romano di Altino, antenata della città di Venezia. Altino è più grande di Pompei ma resta ancora in larga parte non scavata, tanto che i ricercatori ipotizzano vi sia in quell’area un vero e proprio giacimento di reperti ancora da scoprire.
Gli oggetti al centro della collaborazione risalgono al periodo romano e preromano e anche all’epoca dei Venetii, che furono assimilati all’Impero Romano nel corso dei secoli.
I manufatti sono analizzati dagli storici di Ca’ Foscari, mentre gli ingegneri di Warwick utilizzano le più moderne tecnologie di imaging per scansionarli ad altissima definizione. Questo aiuta gli storici a leggere la scrittura dell’epoca ed è particolarmente importante in caso di oggetti molto rovinati o ridotti in frammenti.
La presentazione dei risultati del lavoro
I docenti di Ca’ Foscari e di Warwick presenteranno i risultati delle loro ricerche e le potenzialità offerte dall’alleanza tra ricerca e tecnologia in una conferenza a Venezia, venerdì 24 novembre 2023 alle 14.30 a Ca’ Dolfin, nell’ambito del convegno finale del progetto “SaInAT-Ve. Sacred Inscriptions from the Ancient Territory of Venetia”. [Info sul convegno]
Il professor Mark Williams, responsabile del Centre for Imaging, Metrology and Additive Technology (CiMAT) dell’Università di Warwick, ha dichiarato: “Siamo di fronte a un ottimo esempio di collaborazione tra università oltre i confini che normalmente separano gli studi umanistici e le scienze. Questa tecnologia di scansione offre potenzialità entusiasmanti anche per il futuro dell’apprendimento storico, e siamo felici di poter aiutare i colleghi veneziani a riportare in vita una piccola parte della loro storia“.
Secondo Lorenzo Calvelli, professore di Storia Romana a Ca’ Foscari: “Questi oggetti rappresentano le origini di Venezia oltre duemila anni fa, e siamo contenti di rendere fruibile questa storia a un pubblico più ampio, sia in Italia che nel Regno Unito. L’incontro e la collaborazione con i colleghi di Warwick sono stati magnifici, e sono entusiasta dei piani futuri per approfondire la conoscenza del tesoro di reperti che ci aspetta ad Altino“.
Durante l’Impero Romano, Altino si sviluppò fino a diventare un fiorente centro commerciale, noto soprattutto per l’ambra e per i cavalli, preziosi e apprezzati in tutta Europa. Alla caduta dell’Impero, si ritiene che i profughi di Altino abbiano contribuito alla fondazione di Venezia.
Rachel Moseley, Presidente della Faculty of Arts di Warwick, ha commentato: “È uno splendido esempio di come scienza e studi umanistici possano collaborare e creare nuove ed entusiasmanti prospettive. Ogni giorno nuovi progressi scientifici ci permettono di approfondire la storia in un modo che sarebbe stato impossibile fino a poco tempo fa. Le arti, dal canto loro, danno alla scienza quel fondamento e quella filosofia che portano tali progressi a disposizione del pubblico. Sono lieta che la nuova sede di Warwick a Venezia abbia riunito ricercatori e ricercatrici eccellenti e stia già dando un impulso molto positivo alla collaborazione“.
(Fonte: Università Ca’ Foscari Venezia)
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