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Illuminazione pubblica intelligente, l’efficienza energetica nelle Smart City

Illuminazione pubblica intelligente, l’efficienza energetica nelle Smart City rappresenta il primo passo contro la scarsa innovazione nel campo dell’illuminazione dei Comuni italiani più piccoli. Le problematiche derivano spesso dalla mancanza di coordinamento e di competenze interne. Una manutenzione in-house, spesso inadeguata, si affianca a contratti a chiamata per affrontare guasti particolarmente improvvisi e problematici.

Non vengono poi mai previsti investimenti di riqualificazione ed efficientamento. La conseguenza è la perdita di parte dei contributi a fondo perduto e quindi di tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per l’efficientamento energetico.

Esempi di sistemi interconnessi di illuminazione pubblica a LED

Numerosi esempi internazionali ci sono di ispirazione e fanno riflettere sulla necessità di investire seriamente nelle nuove tecnologie. Questo non solo per ridurre i consumi, con ricadute positive sull’ambiente e sui costi sopportati dalle amministrazioni, ma anche come occasione per offrire nuovi servizi ai cittadini.

Con 500mila lampioni per l’illuminazione stradale a LED connessi in rete, la città di Miami rappresenta il sistema di illuminazione pubblica intelligente più ampio al mondo, all’interno di una strategia mirata alla riduzione del consumo energetico e delle emissioni di anidride carbonica. Anche Parigi conta su 280mila lampioni a LED interconnessi, esempio avanzato di interoperabilità di sistemi IoT. Sono poi 225mila i lampioni intelligenti a Madrid, controllati e monitorati a distanza grazie ai quali si è realizzato un risparmio energetico annuale del 44%. Los Angeles, con 165mila lampioni a LED, connessi con tecnologia wireless, ha creato una dorsale per ospitare altre applicazioni IoT, come sensori per il monitoraggio del territorio, e per ospitare servizi aggiuntivi, come la ricarica dei veicoli elettrici. I 140mila lampioni di Jakarta sono predisposti per monitorare a distanza il funzionamento dell’infrastruttura, diagnosticare i guasti e controllare a distanza il livello di illuminazione stradale, oltre a realizzare un risparmio energetico del 70%, rispetto al sistema precedente.

Per venire a situazioni più vicine anche in termini dimensionali, Enea ha avviato una sperimentazione a Livorno che, in ottica Smart City, prevede l’installazione di lampioni intelligenti a LED (16mila punti luce), semafori telecontrollati, sensori e telecamere per la gestione del traffico e della sosta dei veicoli, monitoraggio ambientale. Il programma stima la riduzione del 70% dei consumi e oltre 1.400 tonnellate annue di CO2. Secondo le dichiarazioni ENEA, il Comune di Livorno non dovrà effettuare nessun investimento e i costi di gestione dell’intero nuovo sistema saranno inferiori del 20% rispetto a quanto speso attualmente per la sola illuminazione pubblica.

Il cittadino al centro delle opportunità delle nuove tecnologie di illuminazione pubblica

Gli esempi fin qui fatti evidenziano le potenzialità delle nuove tecnologie per l’illuminazione non solo in termini risparmio ma anche la maggior efficienza nel monitoraggio e nella prevenzione dei malfunzionamenti, la possibilità di fornire ulteriori servizi ai cittadini e migliorare la loro qualità della vita, grazie all’infrastruttura realizzata. La diffusione capillare dei punti luce li rende idonei a ospitare altri dispositivi, per raccogliere dati rilevanti. Questi, gestiti attraverso piattaforme dedicate, possono essere utilizzati per la gestione del traffico e dei parcheggi, per la sicurezza pubblica, per il monitoraggio ambientale e, con il prossimo avvento del 5G, dar luogo a un’ulteriore rivoluzione basata sull’interconnessione in tempo reale.

Ma quali sono i passi necessari per aiutare le amministrazioni a cogliere le potenzialità dell’illuminazione di nuova generazione? Per sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica servono investimenti e competenze aggiornate, che scarseggiano soprattutto nei Comuni più piccoli. Questo stallo potrebbe però essere ad esempio superato affidando la gestione dell’illuminazione pubblica a una società terza ESCo (Energy Service Company), dotata dell’esperienza necessaria per eseguire interventi di efficientamento energetico e capace di ripagarsi l’investimento con i risparmi conseguiti. L’amministrazione, da parte sua, pagherà un canone annuo che include il rateo di investimento. Mettere in moto il meccanismo è semplice grazie ai contratti attuativi per i servizi di gestione degli impianti di illuminazione pubblica (Servizio Luce Consip) o contratti di concessione (project financing) ad hoc.

L’impegno di SIMET per aumentare l’efficienza degli impianti di illuminazione pubblica

I servizi energetici stanno diventando sempre più smart, cambia la visione, la mission e il business model che mette sempre più al centro il cittadino, tendenza che cerchiamo di assecondare con servizi in continua evoluzione”, ha aggiunto Enrico Munaron, Direttore Tecnico di Simet / Gruppo Enercom, indicando nella creazione di un ecosistema di Open Innovation e nel superamento dei campanilismi la strada giusta per raccogliere le idee innovative e mettere a fattore comune le migliori esperienze.

Simet ha tutte le caratteristiche giuste per essere un partner affidabile delle amministrazioni urbane che desiderano innovare. Ha grande esperienza nella pubblica illuminazione dove opera da oltre 10 anni.

Entrata dal 2018 all’interno di Gruppo Enercom, l’azienda ha avuto l’occasione per strutturarsi maggiormente e acquisire la forza finanziaria per proporsi anche in progetti di partenariato pubblico-privato, sostenendo gli investimenti con risorse proprie per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico. “Insieme a Simet, l’intero Gruppo è attento al tema dell’innovazione sostenibile, su cui sta investendo ingenti risorse, e lavorando per mettere a punto un piano strategico per affrontare il tema transizione energetica”, ha dichiarato Michele Zilio, Operations Manager di Simet / Gruppo Enercom.

(Fonte: Gruppo ENERCOM)

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