Intergeo 2021, innovazione e tecnologie per il territorio: report da un inviato speciale. GEOsmart Magazine intervista Donato Marcantonio, Business Development Manager di IMAGE’s, che ha partecipato quale “professional visitor” alla fiera INTERGEO 2021, l’evento di riferimento a livello mondiale nel settore delle tecnologie per il territorio, in particolare quelle di acquisizione e trattamento dei dati geografici.
Tecnologie per il territorio ad INTERGEO
INTERGEO rappresenta da sempre il più importante marketplace della geomatica a livello mondiale. Il covid ne ha chiaramente fermato l’attività espositiva per una edizione, ma la ripresa dell’evento dal 21 al 23 Settembre di quest’anno ha dimostrato ancora una volta che le tecnologie geomatiche e geospatial rappresentano il mainstream per la raccolta dei dati, mappatura e gestione di territorio ed ambiente in senso ampio. Tutte queste sono attività vitali per affrontare la sfida del Green New Deal che rappresenta l’unica exit strategy in grado di contrastare il climate change.
Geosmart Magazine – Intergeo nella versione in presenza si è dovuta fermare per l’edizione 2020. Come possiamo immaginare le aziende e gli utenti hanno atteso per questo evento live del 2021 dove potevano di nuovo toccare vedere dal vivo le soluzioni fatte di apparati hardware e le soluzioni cosiddette hands on.
Il tuo punto di vista come visitatore professionista all’evento del settore geospatial più importante al mondo è una cosa importante per il nostro magazine. Puoi raccontarci le tue impressioni, la tua esperienza e darci un overview sulle innovazioni portate in campo dalle aziende leader del settore?
Donato Marcantonio – Prima di tutto è stato bello partecipare dal vivo dopo un anno di pausa.
Credo di aver partecipato fino ad ora, come espositore o come visitatore, ad almeno dieci edizioni di questo importante evento. Quest’anno ho visto tanta voglia di riprendere in mano il proprio essere, ricominciare ad incontrare persone, a scambiarsi idee, opinioni.
La mia esperienza nel complesso è stata sicuramente positiva, anche se posso dire che siamo ancora lontani dalla “normalità” di una volta.
Lontani non solo per un discorso di distanziamento e mancanza di strette di mano dovute al Covid, ma anche perché, a mio avviso, non si sono viste grandi novità degne di nota.
Forse la crisi ha condizionato alcuni investimenti dei grandi gruppi o forse il tutto si sta muovendo verso altre direzioni.
C’è però un filo comune che comincia ad essere predominante tra i principali player del mercato, ovvero l’AUTOMATIZZAZIONE.
La possibilità di acquisire dati senza un operatore, con un drone o con un robot, rendendo più veloci ma anche più sicure le operazioni in campo. Questa è stata sicuramente una questione degna di nota e una novità assoluta dell’ultimo Intergeo.
GSM – La robotica pian piano sta entrando nel vivo delle tecnologie geomatiche, in primis con i sistemi LIDAR e di seguito con attività di mapping automatico attraverso piattaforme facili da usare e disponibili con budget non più esclusivi, ma a portata di mercati più diffusi.
Sappiamo che ormai domina incontrastata una soluzione robotica nel campo del laser scanner, e che la soluzione del cosiddetto “cane robot” di Boston Dynamics è ormai il mezzo autonomo scelto da Leica Geosystems, Rigel e Faro. Puoi raccontarci l’impressione che fa vedere al lavoro un sistema autonomo così importante al servizio dei sistemi Lidar?
DM – Sono stato sempre, e ancora di più oggi in iMAGE S, un sostenitore dell’evoluzione tecnologica, e vedere i visitatori di Intergeo incuriositi dai famosi “cani robot” di Boston Dynamics, è stato sicuramente uno degli aspetti più divertenti che ha caratterizzato il recente Intergeo.
Da questo, a pensare che questo tipo di soluzione possa sostituire completamente l’operatore nel prossimo futuro, è una cosa impensabile, almeno nel breve e medio termine.
Di sicuro le piattaforme classiche e la robotizzazione di alcuni processi di data capture, saranno uno degli sviluppi futuri del settore, soprattutto in contesti pericolosi o per aree inaccessibili all’operatore tradizionale.
GSM – Visto che iMAGE S ha decine di partner tecnologici, puoi raccontarci in breve le novità del contesto imaging e delle applicazioni Lidar di interesse per i nostri lettori.
DM – iMAGE S è un’azienda focalizzata sia sul mondo della Machine Vision, sia nel settore geospatial. Molti dei nostri partner e fornitori sviluppano tecnologie che possono operare in entrambi i settori. In particolare, le ultime nostre novità sono sicuramente le camere iperspettrali per droni della SPECIM (compatte e già integrate con sensore IMU/GNSS), ideali per applicazioni di agricoltura di precisione e monitoraggio ambientale. Abbiamo poi le camere stereo 3D ENSENSO della IDS, ideali per la ricostruzione tridimensionale di piccoli oggetti in ambito archeologico fino ad arrivarea sensori LIDAR OEM di ultima generazione della Teledyne Optech.
GSM – Nel contesto generale, la vision di iMAGE S è importante un pò per tutti gli operatori del settore. Puoi raccontarci qualcosa sui partner specifici del segmento LIDAR e per altre tecnologie?
DM – Oggi possiamo offrire al cliente diverse soluzioni LIDAR che generano la cosiddetta “nuvola di punti”. Il nostro principale partner per il mondo geospatial è sicuramente Teledyne Optech, che sviluppa soluzioni legate soprattutto al rilievo ambientale, terrestre ed aereo, ma attualmente abbiamo anche una partnership con Leica Geosystems, per la rivendita di laser scanner in ambito industriale per il cosiddetto facility management.
Uno degli ultimi brand di cui siamo diventati distributori è invece Planet, azienda che progetta, costruisce e gestisce, quella che oggi è la più grande flotta di satelliti che ruota intorno alla terra.
La particolarità di quest’ultima è l’elevata frequenza di rivisitazione su ogni punto della terra emersa (anche fino a una volta al giorno) e l’elevata risoluzione spaziale (fino a 0.5 metri).
IMAGE’s è in grado quindi di supportare il mercato italiano delle soluzioni, sia per applicazioni micro, che per ambiti macro e a scala globale e territoriale, in base alle esigenze del cliente e al tipo di applicazione.
GSM – Visto che ci siamo, a questo punto potresti darci un tuo generale punto di vista sull’evento e sul mercato di riferimento
DM – Intergeo rimane sempre l’evento che tutti noi geomatici di professione e cultura aspettiamo ogni anno. E come sempre è difficile rimanere delusi da un contesto internazionale così unico, e sono sicuro che dopo questo periodo di transizione, presto tornerà ad essere la vetrina principale per le grandi novità. Il settore geospatial ha sicuramente risentito della pausa e dei grandi cambiamenti portati dalla recente pandemia, ma vedo di base un’evoluzione verso nuove tecnologie e anche la convergenza di nuovi segmenti applicativi interessanti un po per tutti, e per fortuna iMAGE S, ha già cominciato da tempo a percorrere questa strada.
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(Fonte: redazionale)
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