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Automotive, micromobilità e smart city: Google Map 3D e GNSS

Automotive micromobilità e smart city, l’evoluzione non si ferma. Sembra questa la parola d’ordine nel settore della localizzazione al servizio degli utenti diffusi ma non solo. Infatti da una parte è la voglia di Google di sfruttare tutto il lavoro fatto per andare verso il 3D delle nostre città, dall’altra è invece l’evoluzione dell’infrastruttura e delle tecnologie strutturali del GNSS con la frequenza L5.

Automotive, micromobilità e smart city

Ad essere informati più di noi è chiaramente chi tutti i giorni si occupa di ciò, come Alan Cameron, Direttore Editoriale della più apprezzata e storica rivista del settore, come Inside GNSS. E’ dal suo penultimo editoriale infatti che ci affacciamo alle novità integrali sui fatti salienti della convergenza applicativa per le città del futuro e non solo. Automotive, micromobilità e smart city in generale avranno bisogno di una mappa 3D e di strumenti di posizionamento full services per ogni tipo di utente.

Cominciamo con il dire che l’interesse di tutti è di ottimizzare l’uso delle tecnologie location based, finalizzando l’integrazione in ambiti urbani dove maggiore è oggi la necessità di supporto e facilities per le centinaia di provider di servizi di mobilità. Ma se da una parte il miglioramento dei servizi va di pari passo con l’evoluzione delle nuove costellazioni GNSS, dall’altra aziende come Google fanno del mapping e della localizzazione un attrattore unico per la loro attività.

Ma andiamo nel vivo, e come recita la copertina di InsideGNSS, “La magia vera del positioning satellitare in ambito urbano, risiede nella convergenza tra l’innovazione GNSS e dei 3D City Models”.

Una procedura abbastanza complessa, che ha dato comunque i suoi dirompenti risultati, visto che Google ha messo in campo un approccio a scala geografica, la dove il 3D è avanzato al punto di impiegare la procedura 3DMA-GNSS, che impiegando i modelli 3D e una sorta di Ray Tracing sui segnali GNSS, modella e integra le correzioni di range dei segnali satellitari, ottimizzando così l’uso degli apparati Android Mobile e mettendo a disposizione degli utenti diffusi, uno strumento unico nel suo genere, che permetterà di implementare l’innovativo approccio alle “Lane Position”, così come HERE, altro attore di primo piano nei servizi LBS, ha rilasciato il servizio “HERE Lanes”.

Stiamo parlando ovviamente dello strumento principe di Google, ovvero della piattaforma Android, che è messa a disposizione come un sistema OEM, in grado di realizzare il mix magico tra i dati GNSS e l’approccio 3DMA, messo a punto dal KMJ LAB dell’Università di Tokyo.

Nell’ambiente Android è stato creato un vero e proprio tools che va sotto il nome di FLP (Android Fused Location Provider), la cui funzione è quella di calcolare il mix magico tra dati GNSS e dati 3DMA, mentre per preservare l’uso delle batterie, l’utente potrà decidere in maniera autonoma quando usare il servizio e quando no.

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