L’emergenza Covid, ha messo a dura prova piccole startup e medie aziende, che sono riuscite, nonostante i tempi critici, a risollevarsi grazie a soluzioni innovative, dove il digitale è senza alcun dubbio, il protagonista principale.
E’ proprio grazie all’innovazione tecnologica, che programmi di open innovation, come quelli di AHK Italien, la Camera di Commercio Italo-Germanica, con lo startup contest Business Meets Innovation, possono continuare a prendere forma, seppur in diverse modalità.
AHK Italien ha invertito i ruoli in Business Meets Innovation, sta alle grandi aziende che partecipano (i top player) presentarsi per prime alle startup attraverso un pitch: così vengono presentate delle sfide (challenge) circoscritte e ben definite per requisiti e obiettivi, per cui le startup possono proporre soluzioni che vadano a integrare o allargare il business preesistente dell’azienda.
È un meccanismo che ribalta le dinamiche classiche, mettendo tante startup a confronto con una struttura consolidata come quella dell’industria: sfida i manager delle aziende coinvolte a liberarsi dei metodi e dei processi tradizionali per prendere in considerazione opportunità alternative, e permette anche alle startup e alle PMI innovative che partecipano a BMI di interfacciarsi quasi quotidianamente con la propria industria di riferimento per far pratica e apprendere come funzionano certe occasioni di collaborazione. Il risultato è la scelta di una proposta vincitrice di ciascuna challenge, che verrà ulteriormente sviluppata in tandem da top player e startup, e che viene presentata al pubblico per concorrere alla vittoria finale.
È esattamente quello che è successo alla Winner’s Night di Business Meets Innovation, la serata conclusiva dello startup contest della AHK Italien: durante l’evento sono state premiate le startup vincitrici delle tre technology challenge lanciate dai top player Bizerba, Robert Bosch e Siemens.
Al primo posto si è classificata la startup, “2Hire”: il dongle sviluppato per le flotte di veicoli aziendali, car sharing, e in futuro magari anche vetture private, si sposa alla perfezione con il business di Robert Bosch. L’obiettivo della multinazionale tedesca è ampliare la propria gamma di servizi after-market per l’assistenza: se le automobili prodotte oggi sono quasi tutte già connesse, ovvero interrogabili da remoto sia dalla casa madre che dal proprietario, lo stesso non è vero per quelle prodotte negli ultimi 15 anni che costituiscono il grosso del parco circolante, ma che tuttavia sono in larga parte già digitalizzate per quanto attiene la gestione della centralina motore e molte funzioni come la messa in moto o la chiusura centralizzata. Il dongle di 2Hire è di fatto una chiavetta connessa a Internet tramite segnale 4G che permette, in sicurezza, di effettuare per esempio un aggiornamento a distanza, o per esempio mettere in moto la macchina a distanza per riscaldare o rinfrescare l’abitacolo.